Il Giardino delle Bio-Diversità sin dall’inizio è stato concepito come progetto comune. Purtroppo la realtà del nostro lavoro ha sempre distinto imprenditore e operai creando quindi un grande squilibrio nella distribuzione di proprietà, responsabilità, rischio e potere decisionale.
Per cambiare questo squilibrio abbiamo deciso di creare una cooperativa di gestione. Ma a parte le formulità legali, il lavoro grosso è quello di imparare a lavorare e decidere insieme, considerato che stiamo parlando di una squadra eterogenea: un siciliano che finora è stato impreditore e proprietario assoluto, un marocchino e un guineano che lavorano in questi campi da anni, una tedesca e una francese scappate da biblioteche e uffici e due giovani tirocinanti di Guinea e Nigeria con un futuro incerto e l’aiuto di una stagista francese dal grande entusiasmo.
Per iniziare a dividere investimenti, rischi e frutti del lavoro omogeneamente stiamo facendo un’esperimento: un campo di ca. 6800m² è coltivato della “cooperativa” – significa ognuno di noi ha partecipato alle spese per acquistare tubazioni, semi e concime tenendo naturalmente conto di tutte le ore di lavoro. Grazie al consorzio Le Galline Felici siamo abbastanza fiduciosi di poter vendere i nostri prodotti (fagiolini, zucchine, finocchi, cavoli rapa e dopo piselli, fave e patate) e recuperare denaro ed energie spese.
Se funziona e le nostre divergenze rimangono produttivi, l’idea è di allargare a poco a poco le attività e i spazi della cooperativa fino al punto in cui gestiremo il Giardino delle Bio-Diversità davvero insieme.